Stress lavoro correlato, il valore dei questionari
Come tutte le check list o
qualsiasi questionario, anche il Test stress lavoro correlato non può
essere personalizzato ma deve, necessariamente, essere generico e
richiedere domande a titolo indicativo.
O meglio, il test stress lavoro correlato, il questionario, il software non
possono e non devono essere l’unica forma di valutazione del rischio.
I lavoratori, quindi le persone, sono tutte diverse le une dalle altre,
sono pertanto diversi anche i modi di percepire il proprio stato psico-fisico.
Un’attenta valutazione del rischio stress da lavoro deve prendere in
considerazione le numerose variabili dell’essere umano che un “semplice”
questionario, per la natura stessa dello strumento, non è in grado di
considerare.
Il test stress lavoro correlato pone alcune domande inerenti:
la soddisfazione personale sul luogo di lavoro
la percezione di stress correlato all’attività lavorativa
la percezione di stress correlato all’ambiente lavorativo
la percezione di stress correlato ai rapporti di lavoro
In generale possiamo dire che i test di valutazione e i questionari sullo stress lavoro correlato hanno come obiettivo quello di valutare il livello di stress organizzando le domande in base alle sfere: emozionali, di intelletto, fisica.
Quel che è possibile dire è che l’utilizzo del mero strumento della check list non consente di verificare fino in fondo se lo stress del lavoratore sia effettivamente correlato al lavoro o, per esempio, non sia anche dipendente da problemi personali extra-lavorativi.
In merito al fatto se i
questionari sullo stress da lavoro correlato siano uno strumento efficace a
disposizione del medico di lavoro è bene sottolienare che, sebbene checklist ,
test e questionari forniscano una lettura degli indicazioni oggetti di rischio
da considerare, da soli non sono sufficienti.
E’ necessario, infatti, avvalersi di consulenti formati specificatamente in tal
senso.
Consulenza, quali vantaggi
Una consulenza sullo stress
lavoro correlato, quindi la valutazione del rischio, è un’attività che non
può e non deve richiedere pochi minuti, quanti invece ne potrebbe richiedere la
compilazione di un test o l’utilizzo di un software.
Le variabili in gioco, quando si para di “persone” sono molte e differenti.
Sia il Test che la consulenza completa hanno propri vantaggi, tuttavia la ricerca di un vantaggio economico, per esempio, non può andare a discapito della salute dei lavoratori.
Quali sono le motivazioni per cui è preferibile scegliere una consulenza sullo stress lavoro correlato piuttosto che affidarsi a una check list?
Il test o la check list
sono sicuramente più veloci, più economici ma sono poco utili.
Una consulenza completa che individui con precisione e nei dettagli il
rischio da stress lavoro correlato anche se apparentemente più costosa di un
test, grazie alla sua precisione, può arrivare ad abbattere i costi di
gestione in modo certamente notevole.
Oltre a questo la consulenza sullo stress dei lavoratori è personalizzata
in base alle reali esigenze dell’azienda e dei lavoratori.
Il piano di azione della consulenza stress lavoro correlato deve prevedere una serie di interventi che vanno dall’identificazione dei pericoli, alla stima e, quindi, alla valutazione.
La valutazione del rischio stress lavoro correlato prodotta da una consulenza completa ed efficace, ovvero orientata ai risultati, deve prevedere e comprendere nel costo:
formazione e informazione
verifica dei risultati
piano di aggiornamento
Lo psicologo, per valutare lo stress lavoro correlato (art. 28 D.lgs. 81/08), ha in mano una moltitudine di strumenti operativi che vanno dai questionari psicodiagnostici a quelli di cultura e clima organizzativo sino all’osservazione etnografica. La valutazione di questo rischio, benchè abbia assunto "popolarità" solo negli ultimi due anni per mezzo del TU sulla sicurezza sul lavoro, è una pratica consolidata nel campo della psicologia del lavoro, nasce nei primi anni '60 e si perfeziona con il modello di Cooper negli anni successivi.
Grazie ai modelli teorici di riferimento (Cooper, Karasek, Cox e Mackay, Van Harrison e Caplan) si sono studiati e diffusi a livello accademico e scientifico, numerosi test che misurano in maniera rigorosa il livello di stress correlato al lavoro, il cooping, la soddisfazione lavorativa e altre dimensioni intrapsichiche di rilievo al fine della valutazione.
I test citati, prima di essere diffusi nella comunità scientifica, sono stati standardizzati su una popolazione > di 30000 persone e hanno raggiunto livelli di validità interna ed esterna molto elevati, tali da garantire allo psicologo ricercatore, una affidabilità molto alta.
Vediamo una sommaria descrizione di tutti i vari strumenti da noi utilizzati:
Check List sui dati oggettivi-organizzativi
Si tratta di griglie da utilizzare per monitorare dati oggettivi rispetto all'organizzazione, al contenuto del lavoro, all'organizzazione del lavoro, agli indici di infortuni, gli indici di malattia, le possibilità di carriera, la cultura organizzativa, il clima organizzativo, gli orari di lavoro e altre variabili utili al fine di "diagnosticare" la presenza o assenza di campanelli d'allarme che meritano una eventuale attenzione maggiore. La check list IPESL rientra in questa categoria.
Analisi della cultura e del clima organizzativo
Nella valutazione dello stress lavoro correlato, l'analisi del clima e della cultura organizzativa sono strategici e inevitabili per contestualizzare i dati raccolti sia a livello oggettivo che soggettivo. Le valutazioni, condotte da non psicologi peccano di questa variabile che in realtà non può non essere presa. La cultura organizzativa può essere monitorata con questionari affini al modello di Trentini-Bellotto ed il clima organizzativo con il modello di Spaltro.
Questionari di valutazione soggettiva
Sono questionari di valutazione soggettiva e raccolta di dati sopratutto a livello qualitativo, sul livello percepito di stress in ambito lavorativo. La lettura dei dati, tende a correlare lo stress intrinseco all'attività lavorativa con il livello di cooping.
Il questionario ISPESL le persone e il lavoro rientra in questa categoria.
Questionari/test psicodiagnostici (utilizzabili solo da psicologi iscritti all'Ordine professionale)
La psicodiagnostica è la disciplina che si occupa della valutazione e della diagnostica psicologica, personologica e psicopatologica, attraverso l'uso di un repertorio integrato di questionari, inventari di personalità, batterie e tecniche testistiche (psicometriche) colloqui clinici, esami neuropsicologici e valutazioni osservative; il tipo di tecniche e strumenti usati variano di volta in volta, in base al contesto lavorativo e dallo scopo della valutazione (per esempio confermare una ipotesi o valutare delle dimensioni specifiche). E' bene ricordare che la valutazione del rischio da stress lavoro correlato attraverso l'utilizzo di questionari psicodiagnostici, è consentita solo ed esclusivamente a psicologi iscritti all'Ordine professionale. Ogni altra professionalità che ne fa uso, commette reato ai sensi dell'art. 348 del codice penale.
I migliori test psicologici per misurare lo stress, monitorano le seguenti dimensioni:
- fonti di stress intrinseci al lavoro;
- ruolo manageriale;
- relazioni con le altre persone;
- comunicazione;
- carriera e riuscita;
- clima e struttura organizzativa;
- interfaccia casa lavoro;
- atteggiamento verso la vita;
- ambizione;
- forze organizzative;
- influenze individuali;
- empowerment, envolvment, need to archiviement;
- impostazione struttura organizzativa;
- salute fisica;
- salute psicologica;
- criticità organizzative;
- criticità logistiche;
- ambiente di lavoro;
- spazi di lavoro;
I principali inventari sullo stress da noi utilizzati sono: TSI di Fiam, NNS di Gray e Tofe, SDS di Matteson, Questionario di Tung e Koch, SRRS di Holmes, Hassless Scale di Lazarus, ADE di Stone e Neale, Check list di Hynglei e Cooper, Osi di Cooper, Osi di Osipow e Spokane, Scala di tipo A di Bortner, JSS di Warr e Cook, CCEI di Crown e Crisp, Work Environement Inventory di Schmitt, TSI di Pettegrew e Wolf, MODH di Avallone, JSQ di Karasek, NSI di Harris, IRES di Bluen e Barling, OCI di Sarason e Johnson, SACL di Mackay, JRQ di Payne, JRT di Kahn, JRS di Indik, STAI di Spielberger, Tedium Scale di pines, SNC di Tiberi, ELBOS di Emener, Hopkins Sympton Check list di Derogatis, GHQ di Goldberg, GWCL di Cox, Scala dei sintomi psicosomatici di Favretto, Somatic complaints scale di Caplan, AIECSV di Valecha e Ostrom, SQ di Kellner, SRT di Kellner, NHP di Martini e Hunt, Questionario di Mayer e l'OPRA.
Working Group
E’ un metodo di valutazione qualitativo è consiste nella formazione di gruppi di lavoro appositamente costruiti per innalzare artificiosamente i livelli di stress. La conduzione di questi working group prevede una elevata capacità di gestione dei gruppi e dunque non è utilizzabile dai non esperti.
Osservazione Etnografica (strutturata e semi-strutturata)
E’ un metodo di valutazione qualitativa. In psico-sociologia e psicologia sociale dagli anni settanta si sono diffusi approcci teorici e metodologici che prediligono uno studio dell’organizzazione che parte dal particolare, dai singoli individui e dalle relazioni tra essi, invece che dalle società nel loro complesso.
Altre tecniche utilizzate "ad hoc" in funzione della specificità organizzativa di riferimento
Spesso in alcuni contesti lavorativi, vista la scolarizzazione dei lavoratori, risulta impossibile la somministrazione dei questionari. Il nostro studio, è in questi casi in grado di proporre una procedura operativa di valutazione qualitativa in grado di adempiere agli obblighi imposti dal d.lgs. 81/08.